The reflection upon the most significant figures involved in teaching urban morphology at the Engineering School of Rome constitutes a chance to consider the role fulfilled today, and in the future, by urban design in the education and profession of the architect-engineer. Such reflection must necessarily spring from certain observations on the identity of such hybrid position – a question that brings us back to the origin of the two disciplines and the multitude of knowledge upon which these were founded – and on its competence in elaborating contemporary urban design, at a time when increasingly specialized and sophisticated technical and scientific knowledge is required to define and motivate planning choices. At the beginning of the 20th century, urban design had progressively been transferred from civil engineers to sanitary and social engineers (the latter essentially fulfilling the role of technicians for administrative bureaucracies), and then again to Giovannonian “integral” architects, characterized in this regard by a vision of the city as a historical and environmental organism, as well as to Piacentinian architects, creators of monumental episodes related to the transformation of the city in its key points. In the aftermath of the Second World War, with an emerging urgency of rebuilding, urban design became subject for urbanists (architects or engineers, self-employed and in many cases scholars), led by a realist vision of the city as vital space for mankind and communities. Nicolosi and Gorio represent two outstanding examples of such educational, academic and professional path. Today, more than ever, it is deemed necessary to shape professionals able to merge technical and economic components with historical, environmental, cultural, and social aspects characterizing the city, with the goal of finding synthesis in urban form and space.

La riflessione intorno alle più significative figure che si sono impegnate nell’insegnamento della morfologia urbana nella Scuola di Ingegneria di Roma costituisce un’occasione per considerare il ruolo che ricopre oggi e che potrà assumere in futuro il progetto urbano nella formazione e nella professione dell’ingegnere-architetto. Tale riflessione deve necessariamente partire da alcune considerazioni sull’identità di questa figura ibrida - una questione che ci riporta alle origini delle due discipline e alla moltitudine dei saperi su cui si fondano - e sulle sue competenze nell’elaborazione del progetto urbano contemporaneo, nel momento in cui si richiedono conoscenze tecnico-scientifiche sempre più sofisticate e specialistiche per orientare e motivare le scelte di pianificazione. Agli inizi del ‘900 il progetto urbano si era progressivamente trasferito dall’ingegnere civile, all’ingegnere sanitario, all’ingegnere sociale (che ricoprivano essenzialmente il ruolo di tecnici degli apparati amministrativi), per giungere all’architetto “integrale” giovannoniano, con la sua visione della città come organismo storico-ambientale, e all’architetto piacentiniano, ideatore di episodi monumentali per la trasformazione della città nei suoi punti nodali. Nel secondo dopoguerra, con il subentrare dell’urgenza della ricostruzione, il progetto urbano diveniva terreno dell’urbanista (architetto o ingegnere, libero professionista in molti casi accademico), guidato da una visione realista della città, intesa come spazio vitale per l’uomo e la comunità. Nicolosi e Gorio rappresentano due esempi emblematici di questo percorso formativo, accademico e professionale. Appare oggi più che mai necessario formare figure che sappiano unire le componenti tecniche ed economiche agli aspetti storici, ambientali, culturali e sociali che caratterizzano la città, con l’obiettivo di trovare una sintesi nella forma e nello spazio urbano.

Il progetto urbano nella Scuola di Ingegneria di Roma: da Giovannoni a Nicolosi e Gorio / Argenti, Maria; Menghini, Anna Bruna. - In: U+D, URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2384-9207. - 15:(2021), pp. 100-109. [10.48255/J.UD.15.2021.017]

Il progetto urbano nella Scuola di Ingegneria di Roma: da Giovannoni a Nicolosi e Gorio

Argenti, Maria
;
Menghini, Anna Bruna
2021

Abstract

The reflection upon the most significant figures involved in teaching urban morphology at the Engineering School of Rome constitutes a chance to consider the role fulfilled today, and in the future, by urban design in the education and profession of the architect-engineer. Such reflection must necessarily spring from certain observations on the identity of such hybrid position – a question that brings us back to the origin of the two disciplines and the multitude of knowledge upon which these were founded – and on its competence in elaborating contemporary urban design, at a time when increasingly specialized and sophisticated technical and scientific knowledge is required to define and motivate planning choices. At the beginning of the 20th century, urban design had progressively been transferred from civil engineers to sanitary and social engineers (the latter essentially fulfilling the role of technicians for administrative bureaucracies), and then again to Giovannonian “integral” architects, characterized in this regard by a vision of the city as a historical and environmental organism, as well as to Piacentinian architects, creators of monumental episodes related to the transformation of the city in its key points. In the aftermath of the Second World War, with an emerging urgency of rebuilding, urban design became subject for urbanists (architects or engineers, self-employed and in many cases scholars), led by a realist vision of the city as vital space for mankind and communities. Nicolosi and Gorio represent two outstanding examples of such educational, academic and professional path. Today, more than ever, it is deemed necessary to shape professionals able to merge technical and economic components with historical, environmental, cultural, and social aspects characterizing the city, with the goal of finding synthesis in urban form and space.
2021
La riflessione intorno alle più significative figure che si sono impegnate nell’insegnamento della morfologia urbana nella Scuola di Ingegneria di Roma costituisce un’occasione per considerare il ruolo che ricopre oggi e che potrà assumere in futuro il progetto urbano nella formazione e nella professione dell’ingegnere-architetto. Tale riflessione deve necessariamente partire da alcune considerazioni sull’identità di questa figura ibrida - una questione che ci riporta alle origini delle due discipline e alla moltitudine dei saperi su cui si fondano - e sulle sue competenze nell’elaborazione del progetto urbano contemporaneo, nel momento in cui si richiedono conoscenze tecnico-scientifiche sempre più sofisticate e specialistiche per orientare e motivare le scelte di pianificazione. Agli inizi del ‘900 il progetto urbano si era progressivamente trasferito dall’ingegnere civile, all’ingegnere sanitario, all’ingegnere sociale (che ricoprivano essenzialmente il ruolo di tecnici degli apparati amministrativi), per giungere all’architetto “integrale” giovannoniano, con la sua visione della città come organismo storico-ambientale, e all’architetto piacentiniano, ideatore di episodi monumentali per la trasformazione della città nei suoi punti nodali. Nel secondo dopoguerra, con il subentrare dell’urgenza della ricostruzione, il progetto urbano diveniva terreno dell’urbanista (architetto o ingegnere, libero professionista in molti casi accademico), guidato da una visione realista della città, intesa come spazio vitale per l’uomo e la comunità. Nicolosi e Gorio rappresentano due esempi emblematici di questo percorso formativo, accademico e professionale. Appare oggi più che mai necessario formare figure che sappiano unire le componenti tecniche ed economiche agli aspetti storici, ambientali, culturali e sociali che caratterizzano la città, con l’obiettivo di trovare una sintesi nella forma e nello spazio urbano.
progetto urbano; insegnamento nella Facoltà di Ingegneria di Roma; Gustavo Giovannoni; Giuseppe Nicolosi; Federico Gorio
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il progetto urbano nella Scuola di Ingegneria di Roma: da Giovannoni a Nicolosi e Gorio / Argenti, Maria; Menghini, Anna Bruna. - In: U+D, URBANFORM AND DESIGN. - ISSN 2384-9207. - 15:(2021), pp. 100-109. [10.48255/J.UD.15.2021.017]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1564221
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